Tenuta San Giaime sorge nel cuore delle alte Madonie, a Gangi. “Borgo più bello d’Italia” nel 2014, a 1000 metri di altitudine, rappresenta una delle poche realtà siciliane di viticoltura di montagna. 

A Tenuta San Giaime la cura per il vigneto è un’arte che si tramanda di generazione in generazione. Dagli anni ’70, Gaetano Cicco si dedica con cura e passione alla coltivazione di vitigni autoctoni e dal 2006 il nipote Alessio Cicco ha raccolto l’eredità del nonno.

Tutta la produzione dell’azienda è in regime biologico certificato, nel rispetto dei cicli della natura e con l’obiettivo primario della salvaguardia del territorio, del clima e della nostra salute. Le attività in vigna e in cantina sono condotte limitando il più possibile l’intervento umano. L’uva viene raccolta a mano in piccole cassette e dopo la pigiatura le bucce vengono lasciate a macerare per giorni. Le fermentazioni avvengono spontaneamente, esclusivamente sui lieviti indigeni, per creare vini che siano pura metamorfosi dell’uva, senza chimica di sintesi e senza additivi. Non si praticano né filtraggi né chiarifiche.

In tutta la Tenuta il rispetto per l’ambiente è considerato prioritario. Grazie all’installazione di serre dotate di pannelli fotovoltaici, produciamo l’energia elettrica necessaria alle lavorazioni, senza sottrarre terreno alle altre colture. Recuperiamo l’acqua piovana attraverso appositi invasi, per un uso razionale del prezioso liquido nei periodi siccitosi. Questo approccio nasce dal desiderio di produrre vini che riflettano le diversità varietali, le caratteristiche del territorio e delle sue origini. In poche parole il Terroir delle Madonie, e il rispetto dell’ambiente che lo circonda.

Come i vini di montagna, quelli prodotti a Tenuta San Giaime, presentano caratteristiche e qualità del tutto particolari, per la ricchezza di sfumature e l’equilibrio tra gusto e olfatto. Per effetto dell’altura e dei raggi del sole sono, inoltre, più ricchi di polifenoli, utili alla salute dell’uomo.
Ad oggi la produzione raccoglie le identità di vitigni autoctoni come il principe dei bianchi, Grillo e il rosso Nerello Mascalese, e internazionali come il Syrah e il Pinot Noir.
Dal 2020 gli ettari vitati sono complessivamente 6 ed agli attuali vitigni si aggiungeranno le varietà di Carricante, Perricone e Zibibbo (Moscato d’Alessandria).